11.04.2018_agricoltura 4.0_1Negli ultimi mesi si sente molto parlare di Agricoltura 4.0. Ma che cosa si intende con questo termine?

Di definizioni, nella rete se ne incontrano diverse.

Quella che ho più apprezzato è quella enunciata, in una intervista,  da Richard Markwell, Presidente di CEMA (European Agricoltural Machinery ) il consorzio europeo per i produttori di macchinari industriali per il settore agricolo. Quì l’intervista completa

Markwell definisce Agricoltura 4.0 come lo stato odierno della continua evoluzione che accompagna il settore agricolo. Una evoluzione iniziata con lo stanziamento di popolazioni nomadi in terreni prosperi per le coltivazioni e il sostentamento della famiglia-comunità, poi continuata con lo sviluppo di nuove tecniche di coltura, come la rotazione dei campi per esempio, e la coltivazione di nuove prodotti. I secoli passano, si arriva alla fine dell’800 e alla scoperta di nuovi strumenti che aiutarono a migliorare rese e ridurre i tempi di lavoro. Nel XX secolo avvengono due tappe fondamentali nel processo evolutivo del settore. La prima, a metà degli anni ’50, vide la nascita e il successivo utilizzo di quei prodotti chimici come fertilizzanti, antiparassitari e fitofarmaci che aiutarono a aumentare notevolmente le rese (chiaramente all’epoca non ne conoscevano le terribili conseguenze). L’ultimo passo di questa evoluzione millenaria è avvenuto negli anni 90′ del secolo scorso, quando la geolocalizzazione è diventata un aiutante importante nel controllo dei macchinari di lavoro. CEMA afferma che risale a fine anni ’90 il primo macchinario senza operatore a bordo.

Si arriva così all’Agricoltura 4.0 caratterizzata dall’ingresso, nel settore primario, dell’informatica e delle ultime tecnologie nell’ambito dell’identificazione e della tracciabilità già utilizzate in altri settori produttivi, allo scopo di migliorare resa, produttività e utilizzo di risorse.

Viene così a innovarsi il modo di accedere alle informazioni, velocizzandone la loro elaborazione e aiutando chi di dovere nel processo gestionale e decisionale. 

Spesso si sente utilizzare il termine “smart” come sinonimo di 4.0. Il concetto di sistema “smart” va a braccetto con quello di RFID. Con Radio-Frequency-IDentification si intende la tecnologia che consente l’identificazione di un oggetto/prodotto attraverso le radio frequenze.
Un sistema di questo tipo è composto da una particolare etichetta, chiamata tag o transponder, dotata di antenna e memoria propria  la quale va ad accoppiarsi all’oggetto da tracciare. Per intercettare questi elementi identificativi è necessario avere una o più antenne, associate o integrate a dei lettori che consentono l’intercettazione, l’identificazione a distanza del transponder e lo scambio di informazioni tra sistema e etichetta. Le antenne sono capaci di rilevare il dato trasmesso dalle antenne e di elaborarlo in modo che sia utilizzabile dal sistema che sovrintende il tutto. Il sistema di gestione delle informazioni, è l’ultimo tassello che compone un generico sistema a radio frequenze.

Non si deve confondere un tag RFID con un barcode o un QRCode.
Tutti vengono utilizzati per identificare un bene o un oggetto, ma ognuno di essi ha differenti caratteristiche. Spesso si intendono le radio frequenze come l’evoluzione del codice a barre. Personalmente credo che questa definizione sia molto limitante per entrambe le tecnologie. Se volete saperne di più delle differenze esistenti tra queste due tecnologie, leggete questo articolo.
L’RFID ha caratteristiche particolari che le consentono di essere fondamentale per automatizzare processi e raccogliere dati. Nell’industria si usa questa tecnologia per automatizzare processi di entrata merce, certificazione della merce da spedire, eseguire inventari con l’azienda aperta e in tempi ridotti. L’elemento di identificazione può essere associato a sensori o attivare azioni meccaniche. Per esempio, esistono tag utilizzati per certificare che, durante la distribuzione, la catena del freddo non sia stata rotta oppure è possibile, attraverso la lettura di un tag, attivare azioni come, per esempio, accendere una luce o aprire una porta. 

Termina quì questo primo articolo relativo a Agricoltura 4.0 e RFID. Abbiamo cercato di chiarire il significato di Agricoltura 4.0, spiegare cosa è un sistema RFID e perchè questa tecnologia è fondamentali per la realizzazione di questo ultimo step evolutivo nel settore agricolo. 

Nei prossimi due articoli entreremo nel dettaglio del settore focalizzandoci maggiormente su processi o caratteristiche tipiche del settore alimentare o agricolo.