nasa__sett_2015REALM è l’acronimo di RFID-Enabled Autonomous Logistics Management, che in italiano sta a rappresentare un sistema automatico di gestione logistica abilitato all’utilizzo di sistemi di identificazione a radio frequenze.

Il 26 Aprile 2017 la NASA, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale, ha esposto il sopracitato progetto REALM e la volontà di eseguire test relativamente all’implementazione della tecnologia nello spazio.  La volontà è quella di poter implementarlo all’interno della stazione spaziale internazionale (ISS) al fine di tracciare automaticamente le migliaia di oggetti presenti in essa.

Già nel 2008, l’agenzia spaziale statunitense iniziò a studiare e implementare la tecnologia a radio frequenze come strumento di controllo dell’immenso materiale ad inventario necessario per la missione utilizzando readers mobili. Possiamo solo immaginare il quantitativo di materiale da inventariare e l’importanza dello stesso per la riuscita della missione e la sopravvivenza dell’equipaggio. Fino al 2008, per eseguire questa operazione, si utilizzava la tecnologia barcode, la necessità era di trovare uno strumento più sicuro ed efficacie e che allo stesso tempo permettesse di risparmiare tempo e risorse.

Quello fu il primo passo verso il REALM e il controllo dell’inventario logistico senza la necessità di intervento umano.

E’ chiaro che le necessità della NASA si scontrano al momento con difficoltà fisiche presenti sulla terra, infatti sappiamo che in determinate circostanze lo scambio di informazioni tra tag e antenna non avviene per motivi vari come la presenza di acqua, di corpi umani interposti tra i due o presenza di metallo. Da quì parte lo studio dell’agenzia. E dove non ci potrà arrivare la tecnologia ci arriverà un software (CEP Complex Event Processing) che aiuterà il sistema a desumere dove un tale oggetto si trova. Lo stesso è in grado di determinare se un oggetto è stato riposizionato in modo incorretto, segnalando al sistema l’evento.

I 6 reader studiati e in fase di testing sono collegabili a 4 antenne ciascuno, quindi per un totale di 24. I 6 sistemi lavoreranno 7/7-24/24 e i dati elaborati verranno gestiti da un laptop presente sulla ISS e inviati al centro CEP sulla terra. Una volta collezionati tutti i dati, verranno analizzate eventuali incongruenze tra quanto riportato dal sistema a bordo e l’IMS (Information Management System).

I risultati dei test sulla tecnologia nello spazio ci aiuteranno sia sulla terra, permettendo il miglioramento di sistemi già presenti, che nello spazio appunto per avere il totale controllo della merce su qualsiasi stazione spaziale, luna o satellite e riuscire attraverso la medesima tecnologia anche avere informazioni più chiare relativamente all’ambiente circostante il rover o la stazione.