Durante le vacanze lunghe o corte che possano essere, ognuno di noi cerca almeno per un attimo di non pensare al lavoro. Ecco io ci provo sempre ma spesso capita che qualcosa intorno a me o che vedo mi faccia immediatamente pensare all’RFID. Ecco cosa è capitato quando una sera insieme ad un amico guardando un video relativo a una gara di enduro subito ho visto come la tecnologia a radio frequenze è usata in alcune gare di carattere internazionale. 

La prima differenza di questo tipo di competizioni motociclistiche rispetto ad altre è che non è il primo che taglia il traguardo il vincitore, nelle gare di enduro infatti ogni pilota deve percorrere il classico percorso da un punto di partenza a un arrivo segmentato in varie tappe cronometrate, chi consegue il tempo migliore alla fine della gara è il vincitore. I percorsi sono sempre molto impegnativi caratterizzati da passaggi impervi e terreni incredibilmente dissestati e spesso,durante lo svolgimento della prova, gli atleti insieme alle motociclette diventano degli ammassi irriconoscibili di fango in movimento. Al momento in cui il pilota arriva a ogni punto di controllo l’addetto deve identificare l’atleta e associargli il tempo del passaggio. Queste azioni devono essere fatte con precisione e rapidità.

Ecco proprio a questo punto, mentre mi stavo esaltando delle capacità di controllo del mezzo del pilota, noto per la prima volta che quando questo arriva al checkpoint il responsabile di corsa lo aspetta con in mano un reader RFID, avvicina il lettore alla mascherina di plastica che racchiude il faro anteriore della moto e via il pilota riparte sgommando sulla terra.

Come facevo per un attimo a non pensare a cosa avevo appena visto? Un’intelligente applicazione della tecnologia a radio frequenze in un mondo, quello dell’enduro, che apprezzo. L’RFID in altre competizioni come la velocità viene utilizzata da anni per altri fini, leggete queste vecchio articolo in cui ne parlo. Utilizzare questa tecnologia per cronometrare gare di velocità come per esempio una di MotoGP o Superbike nelle moto o di Formula1 nelle auto presenta ancora oggi un problema. Attraverso le radio frequenze è possibile riconoscere mezzi che passano in velocità, non so se è possibile a oltre 300 Km/h , ma comunque sia il problema è riconoscerli quando varcano precisamente la linea del traguardo, non prima e non dopo, lì sulla linea. Ecco questo ancora oggi è impossibile, che io sappia. Altre tecnologie integrate tra loro permettono di essere molto più precisi.

Ma nell’enduro no, lì i vantaggi si hanno. Da sempre il pilota deve rallentare e farsi riconoscere a ogni punto di controllo. Utilizzare la tecnologia RFID per identificarlo rapidamente, senza errori, comunicare il suo tempo al database in modo che questo si aggiorni automaticamente è stata una scelta tecnologica secondo me intelligente e azzeccata.

Questa tecnologia è nata per identificare rapidamente in modo univoco un oggetto accoppiato a un tag, condividere l’informazione ad altri sistemi informativi e quindi avere la sua tracciabilità. Questa sua prerogativa fa sì che venga utilizzata anche in altre competizioni sportive come per esempio nella famosa Maratona di New York.

La cosa che sempre mi affascina della tecnologia RFID è proprio la sua incredibile capacità di inserirsi in innumerevoli contesti tra loro totalmente diversi, dalle applicazioni industriali alla tracciabilità dei partecipanti ad eventi o competizioni. Come sempre anche nel 2017 cercheremo, attraverso i nostri articoli, di documentarvi le novità che ruotano intorno a questo mondo.

Buon anno a tutti.