Abbiamo visto nei primi due articoli di questa serie incentrata sulle caratteristiche del sistema antenna-reader come l’efficienza nella lettura dei transponder sia collegata a molti fattori elettronici e/o fisici collegati all’antenna, al reader,

al campo magnetico generato e al segnale prodotto. Passiamo ora ad analizzare le caratteristiche che portano un tag ad essere letto in modo più o meno efficiente.

L’acronimo SOAP, che dà il titolo a questo articolo, identifica una serie di parametri relativi a questo aspetto:
      –       tag Size (dimensione tag);
      –       tag Orientation and read Angle ( orientamento del tag e angolo di lettura);
      –       tag Placement (posizionamento del tag).
Procediamo ora ad analizzarli ad uno ad uno.
Tag Size: è abbastanza ovvio capire come un tag più grande riesca ad essere più efficiente di uno più piccolo. Questo perché? Sappiamo ormai che il mondo RFID è un mondo composto da antenne, segnali radio inviati o ricevuti e campi magnetici. Un transponder non è altro che un antenna, quindi va da sé che la sua efficienza sia proporzionale alla sua dimensione. Fondamentalmente un tag più efficiente di un altro significa che, a pari antenna-reader, un transponder riesce ad essere intercettato a una distanza maggiore di un altro.
Tag Orientation: abbiamo letto nel primo articolo di questa serie la differenza tra antenna polarizzata linearmente o circolarmente. Se facciamo un test e posizioniamo un tag di fronte a un antenna polarizzata linearmente, sarà facile vedere variare l’efficienza delle letture ruotando il tag (in senso orario e antiorario). Questo è dovuto al fatto che quasi tutti i tag hanno un proprio orientamento nativo dovuto al proprio dipolo elettrico. In commercio ci sono transponder che hanno un doppio dipolo, quindi tendenzialmente la loro efficienza non cambia se il tag è posizionato in senso verticale o orizzontale. Come dicevamo inizialmente al paragrafo, questo tipo di problematica non è così critica se si utilizza un antenna polarizzata circolarmente.
Read Angle: Si può facilmente vedere attraverso una prova come le letture sono meno performanti nel momento in cui un transponder viene ruotato secondo un asse appartenente al piano del tag. Partendo dal presupposto (accennato sopra) che la situazione più performante per la lettura di un tag è quando esso è disposto perfettamente frontale al piano dell’antenna, mentre se si eseguono delle prove è facile vedere come le letture cadono in efficienza nel momento in cui il transponder si trova in posizione ortogonale. Esistono in commercio dispositivi che hanno eguale efficienza indipendentemente dal suo angolo di posizionamento rispetto all’antenna.
Tag Placement: abbiamo visto nei punti precedenti come dimensione, orientamento e angolazione influiscano sull’efficienza delle letture. Purtroppo non sono i fattori più importanti da tenere in considerazione nel momento in cui si decide di mettere un transponder in un determinato posto piuttosto che in un altro. Per esempio è importante sapere che posizionando un tag “normale” direttamente su un materiale metallico si renderà impossibile la lettura di esso anche se ci si appoggia l’antenna al tag. Fisicamente i metalli riflettono le onde radio per effetto del principio di Faraday. Un altro materiale “nemico” delle radiofrequenze e che quindi va a influire negativamente sulla riuscita delle letture dei tag sono i liquidi. Questi hanno la proprietà di assorbire le onde radio e quindi se posizioniamo un transponder su una bottiglia di acqua, le letture non avranno esito positivo. Sul mercato sono presenti dispositivi che riescono a ovviare a queste problematiche. Ovviamente le performance in lettura di questi sono inferiori rispetto a quelle eseguite in aria.
Con questo articolo abbiamo cercato di chiarire alcune caratteristiche fondamentali legate ai transponder, soprattutto dal punto di vista dell’efficienza delle letture e del variare di questa conseguentemente a vari aspetti fisici.
Nei prossimi articoli parleremo di:
      –       Settaggi dei reader;
      –       Lunghezza cavi, multiplexer e adattatori;
      –       Fattori ambientali.