Abbiamo visto come siano molti i fattori che vanno a migliorare o pregiudicare le qualità del segnale di lettura. La presenza all’interno del sistema RFID di cavi molto lunghi, di adattatori e di dispositivi multiplexer aumenta la possibilità di perdite all’interno del sistema stesso.

Cos’è un multiplexer? Wikipedia definisce multiplexer o mux quel dispositivo in grado di far condividere la capacità disponibile di un unico mezzo trasmissivo fra più canali trasmissivi. (cit. Wikipedia). In poche parole, in ambito RFID, significa moltiplicare le uscite di un reader. Tendenzialmente per ogni uscita ci sarà un antenna, quindi se ci troviamo di fronte a un lettore che alimenta 4 o più antenne, al suo interno ci sarà un multiplexer. Ciò significa che il segnale viene (in tempi infinitesimali) fatto passare da uscita in uscita. Quindi se abbiamo un reader con 4 antenne, queste non funzioneranno mai tutte contemporaneamente, ma verrà attivata una singola antenna alla volta, ovviamente la velocità di passaggio da una all’altra è talmente ridotta da dare l’idea della contemporaneità di funzionamento.
Quindi detto questo è ottimale (se l’applicazione lo consente) utilizzare reader e antenne con cavi il più corti possibili e non usare dispositivi non necessari. Ovviamente esistono cavi che permettono una perdita minima di segnale nonostante la loro lunghezza sia sensibile.
Se parliamo di cavi, la presenza di perdite, potrebbe portare nel caso peggiore ad avere all’antenna una potenza non sufficiente a creare un significativo campo RF. Ovviamente è talvolta necessario avere cavi lunghi svariati metri, la soluzione al problema sopraenunciato è l’utilizzo di cavi di elevata qualità e elevato grado di isolamento.
Parlando invece di dispositivi ausiliari, quindi adattatori e multiplexer, spesso la loro presenza è richiesta dalle specifiche del sistema RFID che dobbiamo implementare. Per esempio il dover utilizzare un adattatore a fine cavo comporta una perdita di segnale quantificabile in 1/3 dB.
Parlando di multiplexer, la perdita che questo dispositivo porta al segnale è di circa 1 dB.
Questo è la teoria delle perdite di segnale, purtroppo nella realtà il dover utilizzare cavi lunghi svariati metri, adattatori particolari o multiplexer è una eventualità dalla quale non ci si può sottrarre, quindi è buona cosa sapere queste nozioni teoriche e badare ad esse in fase di realizzazione di un punto di lettura.  
Nel prossimo e ultimo articolo di questa serie parleremo di:
      –       Fattori ambientali.