icona_rfid_vectorialeIl tag ormai sappiamo cosa è, ma per chi non lo sapesse ne darò ora una definizione semplificata.
All’interno di un sistema che utilizza le radio frequenze come sistema di identificazione, al fine di eseguire tracciabilità, rintracciabilità e protezione del brand di cose o persone, il tag RFID, o transponder, è quel dispositivo che può presentarsi come etichetta o come oggetto solido che consente di identificare in modo univoco cose o persone ad esso associate. Le dimensioni e i costi di questi dimensioni si stanno evolvendo e sono via via sempre più piccoli. Ma purtroppo la dimensione inficia in modo sensibile sulla potenza espressa come capacità di intercettazione a distanza.

I ricercatori della North Carolina State University stanno cercando partner industriali che li aiutino a commercializzare una nuova tecnologia che permetterebbe la realizzazione di tag RFID di dimensioni inferiori rispetto a quelle odierne ma lasciando invariate le performance. Si parla di riduzione di dimensione nell’ordine del 25%, ma questo ridimensionamento dovrebbe portare anche a una riduzione del costo di produzione e quindi anche di vendita, aumentando di conseguenza le proprie possibili applicazioni.

Il principio base, spiegano i ricercatori si basa sul fatto che eliminando la componentistica oggi presente in un chip RFID per la trasformazione della corrente alternata AC in corrente continua DC il tag può funzionare ugualmente e si può ottenere la riduzione di dimensioni e di costo di produzione. Di seguito le parole del professor Paul Franzon, professore di electrical and computer engineering a NC State, e autore di un paper relativo a questo lavoro.

 

Non ci resta che aspettare e vedere se questa nuova idea si concretizzerà a livello industriale.