Volvo, produttore svedese di automobili di lusso, dal 2008 utilizza la tecnologia a radio frequenza unitamente al barcode al fine di tracciare i propri veicoli lungo la sua catena produttiva.

Il “vecchio” sistema utilizzava tag attivi e barcode come sistema di identificazione, oggi si è deciso di passare alla tecnologia passiva. La motivazione di questo cambiamento è stata l’elevato costo dei singoli tag e la scarsa efficienza del vecchio sistema.
Così facendo Volvo è in grado di tracciare le oltre 2 milioni di vetture che passano attraverso gli stabilimenti produttivi siti in Belgio e Cina. I tag tracciano lo chassis dalla fase di saldatura, attraverso la fase di verniciatura, fino alla fase finale di assemblaggio.
L’idea della casa svedese è quella di ampliare, l’anno prossimo, questo sistema anche allo stabilimento produttivo di Goteborg.
Il tag RFID UHF è accoppiato allo chassis della vettura all’inizio delle fasi produttive e gli oltre 600 readers presenti negli stabilimenti ne tracciano il passaggio identificando la fase in opera. Terminata la produzione, il tag non viene rimosso, evitando così tutta una serie di operazioni che erano obbligati a fare con il vecchio sistema; cioè la raccolta dei tag, la pulizia e il test delle performance.
Dopo la fase di saldatura, lo chassis entra nella fase di verniciatura. Questa fase è molto impegnativa per il sistema di tracciabilità, in quanto le variabili presenti in questa fase sono molte e molto estreme. Basti pensare che in questa fase il veicolo non ancora verniciato entra in un bagno elettrolitico atto a preservarlo dalla corrosione; una volta uscito dal bagno subirà diversi passaggi di vernice.
Questo sistema di tracciabilità agevola la vita di Volvo, in quanto gli permette di identificare e gestire, senza creare confusione in fase di assemblaggio, le innumerevoli personalizzazioni che ogni cliente può richiedere alla sua autovettura e che spesso la fanno risultare unica.
Volvo, come dicevamo, è dal 2008 che ha iniziato a lavorare con l’RFID, testare e fare prototipi. In questi 6 anni ha testato oltre 50.000 tag e più di 80 diversi prototipi.