Il nostro principale obiettivo era quello di automatizzare il prelievo di anime, in quanto

le dichiarazioni dei prelievi     effettuate ogni giorno richiedevano

oltre ad (1) una certa attenzione ,
(2) un impegno di tempo importante.
Mi spiego meglio, ..
(1)    una certa attenzione in quanto abbiamo più volte casi dove l’unità di movimentazione non veniva prelevata mentre in altri casi a causa di più letture era prelevata più volte, questo ci costringeva vista la criticità dell’anima come componente nel nostro processo produttivo ad effettuare inventari a rotazione con una certa frequenza.
(2)    un  impegno di tempo importante , perché il tempo dedicato alle dichiarazioni di prelievo e quello dedicato agli inventari di rotazione era misurabile a ore al giorno.
L’applicazione di una etichetta RFId alla unità di movimentazione, che nel nostro caso viene recuperata e quindi utilizzata per un nuovo ciclo di carico e scarico ci ha consentito nell’arco di un mese lavorativo di ottenere una affidabilità totale ed un’ azzeramento dei tempi di utilizzo delle procedure di prelievo, in quanto il prelievo avviene automaticamente al passaggio dell’operatore con i cartoni che sta prelevando.
Avendo dotato i nostri operatori di badge RFId,quest’ultimi vengono intercettati dal nostro “STARGATE” anche in ingresso oltre che in uscita dal magazzino, questa doppia lettura totalmente “gratuita” ci consente di calcolare i tempi di permanenza all’interno del magazzino che se abbinati ai codici dei prodotti rilevati nella fase di prelievo ci ha consentito di ottenere “pregiate informazioni” quali:
  •  ottimizzazione della locazione del codice in base al numero di prelievi e alle quantità,
  • istruzione mirata a certi operatori quando il tempo di permanenza all’interno del magazzino era troppo elevato,
questi informazioni che il nostro “STARGATE” ci fornisce, non solo non richiedono nessun impegno aggiuntivo, ma quotidianamente e con perfetta regolarità le leggo dalla mia casella di posta.