Chi viene danneggiato da un prodotto contraffatto ?

Analizzando la risposta a questa domanda comprenderemo meglio perché i sistemi RFID a supporto della lotta contro la contraffazione, pur essendo disponibili e affidabili non sono diffusi e utilizzati nella protezione dei brands ma soprattutto nella tutela del consumatore.

Se analizziamo la vita di un prodotto dalla sua realizzazione in fabbrica, alla casa del nostro consumatore, vedi figura sottostante:
Osserviamo che esistono alcuni punti critici dove se sostituiamo l’originale con un falso incrementiamo il margine di guadagno del soggetto presente in quel punto. Pertanto quando vengono fatte dichiarazioni plateali come:
la contraffazione crea perdita di posti di lavoro o ancora peggio milioni di euro persi in ….. bisogna anche dire che qualcuno sta guadagnando molto e velocemente, e che a questo qualcuno tutto questo fa comodo e se questo qualcuno come successo diventa una comunità di più soggetti,  l’ostacolo alla diffusione di questi sistemi diventa una ragnatela in certi punti totalmente impenetrabile.
Ora se in un momento della filiera distributiva di un prodotto la sostituzione dello stesso con un prodotto contraffatto questo genera reddito al “truffatore” ma danneggia evidentemente il consumatore, da dove deve partire la diffusione di questi sistemi ?
Sono le associazioni a difesa del consumatore e/o consorzi a difesa del brand che devono promuovere queste iniziative verso le imprese produttrici e le imprese di distribuzione, senza un interesse serio da parte di questi organismi diventa difficile la collocazione della nostra proposta.
Ora, oltre ad essere costantemente disponibili a spiegare alle associazioni interessate come funzionano questi sistemi RFID,  verso la fine di settembre sosterremo una conferenza stampa che ci consenta di informare meglio come la tecnologia RFID abbinata ad una buona  soluzione software si comporta in modo efficace nella lotta della contraffazione.