07.09.2017_RFLYDroneI ricercatori dell’ Istituto di Tecnologia del Massachusetts (in inglese: Massachusetts Institute of Technology, MIT), una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge nel Massachusetts (Stati Uniti), ha studiato, sviluppato e realizzato un sistema per la lettura di tag RFID per mezzo di un drone.

Il sistema che sovrintende piccoli e sicuri dispositivi volanti è semplice e permette loro la lettura di tag a metri di distanza identificando la locazione del tag con una precisione di 19 cm. Questo sistema di lettura attraverso droni è stato studiato con lo scopo di essere utilizzato in magazzini di grandi dimensioni sia per eseguire un monitoraggio continuo, per prevenire errori di allocazione degli stock e di inventario, sia per localizzare in modo preciso singoli prodotti da prelevare, portando a una riduzione del tempo necessario all’impiegato per la ricerca e il prelievo di uno specifico prodotto. 

Il nome della soluzione è RFly, chiaro il gioco di parole tra l’anagramma di Radio Frequency e la parola inglese “fly”, volare appunto.

Il vantaggio che una soluzione di questo tipo può apportare a una azienda che decide di implementarlo è essenzialmente il risparmio economico ottenibile attraverso una maggiore precisione nel posizionamento degli articoli a magazzino, una correttezza degli inventari prossima al 100% e una riduzione del tempo necessario per l’operatore nel cercare e prelevare un articolo presente a magazzino.

Chiaramente la soluzione è stata pensata per quelle aziende che possiedono magazzini di grandi se non enormi (per gli standard italiani) dimensioni, pensate per esempio che il più piccolo magazzino della catena Walmart è grande più di 17 campi da gioco di footbal americano (ca. 91×110 metri sono le dimensioni del terreno di gioco nel footbal americano). 

Al momento il sistema è realizzato per utilizzare le tecnologie RFID di tipo passivo. I sistemi oggi presenti sul mercato hanno limitazioni dovute a ovvie ragioni tecnologiche, che impongono di eseguire letture a distanze che vanno dai pochi centimetri a qualche metro di distanza. 
Il sistema studiato dai ricercatori del MIT abbatte questi limiti e permette di estendere la copertura dei transponder per la loro localizzazione, identificazione e scambio di informazioni a valori 100 volte superiori ai sistemi oggi esistenti.

L’innovazione che questo sistema apporta alle tecnologie a radio frequenze già esistenti è incredibile e vi assicuro che non è l’aver dotato della logica di interrogazione di tag un drone, ma bensì è l’incredibile salto tecnologico nelle performance di interrogazione e localizzazione che si otterrà attraverso di esso.

 

Di per sé questa soluzione studiata dai ricercatori universitari della prestigiosa università, non varierà il modello operativo di una azienda che sceglie o che ha scelto di implementare le radio frequenze.
Infatti il modello sarà sempre costituito da:

  • una etichetta RFID passiva accoppiata ad ogni prodotto che vogliamo tracciare;
  • una antenna che consenta la intercettazione di transponder RFID;
  • un reader che tratti le informazioni in arrivo dalla o dalle antenne;
  • un sistema operativo in grado di gestire, immagazzinare e mostrare all’utente finale le informazioni a lui necessarie, eliminando quelle superflue.

Restiamo quindi in attesa di vedere quando questa tecnologia uscirà dai laboratori e sarà disponibile a tutti.

A questo link potete trovare il video realizzato dall’università del Massachussets relativamente a ciò che abbiamo trattato in questo articolo.