La maggior parte degli interrogativi posti verso il mondo dell’identificazione in radiofrequenza (RFId) riguarda la memoria disponibile all’interno dei chip.
Premesso che tale memoria non volatile dipende molto dallo standard RFId che si prende in considerazione, è generalmente vero che lo spazio di archiviazione è limitato. Per citare alcuni esempi autorevoli, molti produttori sviluppano chip HF con memorie variabili che vanno da 64bit fino a 2048bit, passando tra valori intermedi di 512, 768, 896 o 1024bits. Chip UHF invece che rispondono allo standard Class1Gen2 (ISO18000-6C) hanno solitamente 96bit EPC con alcune varianti che dispongono di User Memory pari a 64 ulteriori bit. Allo studio soluzioni con uno spazio di memoria più ampio sono riportate nella tabella indicativa che segue.
La maggior parte degli interrogativi posti verso il mondo dell’identificazione in radiofrequenza (RFId) riguarda la memoria disponibile all’interno dei chip.
Premesso che tale memoria non volatile dipende molto dallo standard RFId che si prende in considerazione, è generalmente vero che lo spazio di archiviazione è limitato. Per citare alcuni esempi autorevoli, molti produttori sviluppano chip HF con memorie variabili che vanno da 64bit fino a 2048bit, passando tra valori intermedi di 512, 768, 896 o 1024bits. Chip UHF invece che rispondono allo standard Class1Gen2 (ISO18000-6C) hanno solitamente 96bit EPC con alcune varianti che dispongono di User Memory pari a 64 ulteriori bit. Allo studio soluzioni con uno spazio di memoria più ampio sono riportate nella tabella indicativa che segue.
HF |
UHF
|
||||
ST Microelectronics |
LRI64 |
64 bit |
ST Microlectronics |
XRAG-2K |
96bit EPC 2048bit User |
ST Microelectronics
|
LRI2K |
2K bit |
Impinj |
Monza 3 |
96bit EPC |
NXP |
Icode |
512 bit |
Impinj |
Monaco 64 |
96bit EPC 64 bit User |
Texas Instrument |
Tag-It |
256 bit |
NXP |
G2XL |
240bit EPC |
Texas Instrument |
Tag-It |
2K bit |
NXP |
G2XM |
240bit EPC 512bit User |
ST Microlectronics |
LRIs64K |
64K bit |
|
|
|
La generica mappa di memoria di un chip UHF rispondente allo standard Class1Gen2 è costruita come segue.
Considerando quindi la scarsa memoria generalmente disponibile, sono necessarie delle tecniche di compressione o compattamento dei dati al fine di ridurne l’occupazione di memoria. Tali tecniche non possono essere tecniche adattative ne tantomeno lossy: le prime poiche’ la caratteristica di adattativita’ ha lo svantaggio di generare dimensioni diverse in base alle caratteristiche del dato (Es. Lempev/Ziv), la seconda (lossy) ha invece lo sgravio di perdere delle informazioni (Es. JPEG).
A tale scopo mostriamo in sequenza quanto e’ possibile ridurre l’occupazione di memoria di una informazione semplice come una data.
Formato |
Descrizione |
Occupazione |
DD/MM/YYYY | Data standard con separatore tra giorno – mese e mese – anno. | 10 caratteri da 8 bit (ASCII) l’uno per un totale di 80 bit |
DDMMYY | Data standard senza separatore e anno a due cifre | 6 caratteri da 8 bit (ASCII) l’uno per un totale di 48 bit |
JJJYY | Giorno giuliano espresso in 3 cifre (da 1 a 365) con anno a due cifre | 5 caratteri da 8 bit (ASCII) l’uno per un totale di 40 bit |
Con la metodologia standard siamo riusciti quindi a portare l’occupazione di memoria da 10 bytes a 5 bytes. Non si tratta di un risultato particolarmente entusiasmante quando si dispone, ad esempio, di 96bit (salvo che la data non sia l’unica informazione da memorizzare). Andiamo oltre: teniamo ora in considerazione che i giorni in un mese sono al massimo 31, che i mesi in un anno sono al massimo 12 e che vogliamo indicare una data con vincolo massimo del 2128 possiamo costruire questa codifica.
DD|0-31 = 5bit
MM|0-15 = 4bit
YY|0-127 = 7bit
GIORNO |
MESE |
ANNO |
|||||||||||||
15 |
14 |
13 |
12 |
11 |
10 |
9 |
8 |
7 |
6 |
5 |
4 |
3 |
2 |
1 |
0 |
Il tutto riesce, con il vincolo di una data massima esprimibile pari al 2128, a restare all’interno dei 16 bit (2 bytes).
Se volessimo esprimere questo risultato con un rapporto di compressione possiamo indicarlo come:
CompressionRatio = 80 / 16 = 5
Conclusione
Esistono molte tecniche per ridurre l’occupazione di memoria che si basano quasi esclusivamente sull’analisi del data da codificare. Come nell’esempio della data, il fatto che essa sia stata considerata come insieme di numeri ha permesso una codifica che ha fatto guadagnare un fattore di compressione pari a 5.