In questo post vogliamo chiarire un aspetto relativo ai dati di targa dei molti reader RFId.

Molto spesso la potenza di un reader RF viene espressa in Watt, unità di misura del Sistema Internazionale (SI), a sua volta pari al Joule (J, grandezza espressione del lavoro) al secondo (s).

Altre volte invece, la potenza viene invece misurata in Decibel (dB) o DBmilli (dBm), dove questi ultimi sono sempre decibel ma riferiti alla potenza espressa in milliWatt. Il decibel nasce come misura adimensionale di grandezze comparate (rapportate, quindi la grandezza risultante non ha unità di misura), seguendo questa formula:
La qualità intrinseca del decibel risiede nella sua operazione fondamentale, ovvero nel logaritmo base 10. Dalla matematica si conosce che il logaritmo di un rapporto diventa la differenza dei logaritmi, mentre il logaritmo di una moltiplicazione diventa la somma dei logaritmi. Le operazioni di moltiplica (guadagni, ad esempio) diventano quindi semplici somme algebriche, operazioni che vengono più naturali all’uomo e che permettono calcoli più rapidi.
Ecco alcuni esempi di corrispondenza milliWatt – dBm.
Consideriamo un reader con potenza di uscita fissa a 50mW. Applicando la definizione di decibel, otteniamo:

Se invece abbiamo un reader con potenza di uscita a 1500mW. Applicando la definizione di decibel, otteniamo:
 
In entrambi i casi, come da definizione, la grandezza di riferimento è pari all’unità di grandezza della variabile fisica espressa ed, in questo caso, è il valore di 1mW.

Se avessimo a disposizione un’antenna con un guadagno pari a 3dbm, questi si sommerebbero ai db emessi dal reader, ottenendo un sistema la cui potenza di uscita è pari a 20dbm o 35dbm.