Da alcuni post stiamo sostenendo che l’RFId (unitamente ad un bollino e una infrastruttura software) sono la chiave di volta per il problema della contraffazione. Molti ci stanno chiedendo: perché non è possibile copiare un RFId, come capita per i bollini di garanzia?

La risposta non è semplice, ma proveremo comunque a rispondere in maniera esaustiva.
Tutto parte da questa frase: l’informazione utile ai fini della lotta alla contraffazione è l’identificativo unico contenuto all’interno del chip RFId.
La prima parte di spiegazione che consegue dalla citazione sopra è la seguente: questo identificativo unico (UID) è residente in una zona di memoria del chip RFId non accessibile (leggi: scrivibile/riscrivibile) all’utente ma viene scritta direttamente dal chip maker in fase di validazione del silicio.

L’aspetto descritto nell’ultima frase è fondamentale: l’identificativo unico UID che noi utilizziamo per certificare l’autenticità di un prodotto e che, in secondo luogo, certificherà la vendita del prodotto stesso, non è scrivibile all’interno del chip da nessuno all’infuori della silicon foundry che lo ha creato e quindi, a tutti gli effetti, immodificabile.

RFId
 Figura1: wafers di silicio
La procedura con cui la fabbrica esegue la programmazione dell’identificativo unico prende luogo durante la fase di validazione del silicio, ovvero quando i chip RFId sono ancora disposti all’interno del wafer. In questo momento tutti i chip sono identici: non hanno ancora alcuna caratteristica di univocità.
Il processo di programmazione prende luogo in questo momento: vengono creati dei micro contatti elettrici con i chip e viene scaricata la programmazione all’interno della memoria non volatile di ognuno di loro.
Tale programmazione può essere:
–          se stiamo considerando uno standard ISO, si tratta di una numerazione che risponde ad una struttura attribuita al manufacturer dall’organizzazione ISO stessa;
–          se stiamo considerando seriali fuori standard ISO, si tratta di una numerazione che viene attribuita liberamente dal manufacturer che ne garantisce, di conseguenza, l’unicità.
La risposta alla domanda “posso copiare interamente un RFId” ha quindi la seguente risposta: “NO: la programmazione avviene in fase di creazione del chip di silicio, è garantita dai produttori e non è modificabile dall’utente”.

Per dare ancor più valore a quanto detto, desideriamo sottolineare che le aziende di semiconduttori che dispongono della tecnologia per diffondere il silicio (e quindi delle apparecchiature per programmare l’UID di un RFId) si contano, nel mondo, sulle dita di due mani. Alcuni esempi? STMicroelectronics, NXP (Philips), TI, Infineon, Intel, IBM… solo nomi di grandi ed illustri gruppi.