05.06.2017_ActiveRFIdRiproponiamo un vecchio articolo scritto dall’Ing. Capello di ASE srl nel quale introduce il discorso relativamente alla tecnologia RFId Attiva.

Durante una analisi di fattibilità per un progetto RFId, molto spesso si propone il problema di dover coprire maggiori distanze rispetto a quelle ammissibili con la tecnologia HF o UHF.

Fino ad oggi abbiamo trattato sempre i dettagli degli oggetti detti passivi, senza mai citare l’esistenza di quelli che invece vengono nominati attivi o semi-attivi. Oggi vogliamo scrivere qualcosa a riguardo anche di questa tecnologia. 
 

Gli RFId attivi o semi-attivi sono sistemi composti da una antenna, un microchip e da una batteria propria. Vengono solitamente programmati ad emettere dei segnali continui, ripetitivi nel tempo (prendono il nome di segnali beacon o radiofaro), in modo da comunicare ad antenne circostanti la loro posizione. Una variante a tale modo di funzionamento è dato dai semi-attivi, ovvero tag che hanno una batteria propria ma si svegliano solamente quando immersi in un campo elettromagnetico di un reader.
 
I tag attivi raggiungono distanze di lettura (e spesso anche di scrittura) anche fino a 100metri (numerose variazioni a tale misura sono date dall’ambiente in cui i tag devono comunicare), la durata della batteria è variabile ma solitamente superiore a qualche anno e, soprattutto, devono essere usati in applicazioni in cui il tag non è a perdere.
Il costo di un tag attivo è infatti superiore a quello di un tag passivo di qualche unità di grandezza e normalmente, visto la sua propensione alla durata, viene usato in quelle applicazioni continuative nel tempo.
Ne è un esempio il telepass autostradale, ma altre applicazioni interessanti riguardano il monitoraggio di mezzi (veicoli, soprattutto) o persone all’interno di strutture controllate.
 
Il tag ha dimensioni quasi sempre significative, ovvero non si tratta di una semplice etichetta, visto che possiede una batteria propria. La quantità di memoria disponibile è un dato variabile tra i vari produttori ma si raggiungono e superano i 32KByte. Il range di frequenze utilizzato è quello UHF, solitamente nella banda 433MHz (ISO/IEC 18000-7).