Un’importante novità nel campo della garanzia del prodotto, ma foriera anche di ulteriori sviluppi per la sicurezza personale, vede protagonista il Gruppo RFid Soluzioni, di cui è capofila l’azienda Novarex di Martellago, in provincia di Venezia:

a loro, il Consorzio Armaioli Italiani ha infatti affidato la realizzazione applicativa del progetto “Made in Italy – tracciabilità armi sportive”, che vede coinvolte 6 aziende bresciane, area tradizionalmente leader nel settore (“Kimar srl”; “F.A.P. F.lli Pietta”; “F.lli Tanfoglio snc”; “Zoli Antonio srl”; “F.A.I.R. srl”; “Caesar Guerini srl”), oltre che Query spa ed il Banco Nazionale Prova, in qualità di Ente unico di certificazione delle armi sportive in Italia.

Utilizzando la tecnologia a radiofrequenze (Rfid), è stata così progettata una piattaforma software che si interfaccia con i sistemi informatici delle aziende, dove sono stati automatizzati i processi di “produzione e matricolazione dell’arma”, “spedizione al Banco Nazionale di Prova”, “rientro dell’arma”, “vendita dell’arma”.

L’inserimento di un tag (microchip) Rfid, costantemente aggiornabile, nell’arma permette di “accompagnarla” con diverse informazioni acquisite durante le fasi produttive e commerciali; per far ciò è stato necessario un accurato lavoro di ricerca sul prodotto, dovendone rispettare le caratteristiche estetiche e funzionali oltre a dover individuare soluzioni atte a superare i limiti applicativi del tag, derivanti da una forte presenza di masse metalliche.

L’essere riusciti a contemperare esigenze diverse, grazie ad uno sforzo congiunto di tutti i soggetti coinvolti, rappresenta un importante passo avanti rispetto ai tradizionali sistemi di tracciabilità nell’interesse della sicurezza del prodotto e dei suoi acquirenti. Non solo: l’impossibilità di duplicare un tag RFid e di asportarlo senza distruggere l’arma ne garantisce la costante rintracciabilità, evidente deterrente ad un qualsiasi uso dell’arma, diverso da quello sportivo e quindi a rischio.